martedì 24 luglio 2007

CHIVU-INTER, C'E' LA FIRMA

L’intrigo Chivu-Roma-Inter non è solo una delle trattative più lunghe dell’Estate, è la trattaiva principe del calciomercato, una vera e propria telenovela. Comincia tutto all’inizio di Giugno, quando le due società devono trovare un accordo per la comproprietà di Pizarro proprio nel momento in cui la Roma deve decidere se rinnovare il contratto, con conseguente ritocco di ingaggio, a Mexes o al difensore centrale rumeno. La scelta ricade sul francese, con Chivu che, in scadenza di contratto nel Giugno del 2008, viene di fatto scaricato dalla Roma; la famiglia Sensi per lui chiede 18 milioni di euro, ma il 20 Giugno, quando viene riscattato Pizarro, arriva la prima offerta dell’Inter: 12 milioni. La Roma prende tempo, bisogna trattare, ma 4 giorni dopo prova a inserirsi il Barcellona rilanciando la proposta con un’offerta cash. 25 Giugno, Chivu è a Milano per trattare con l’Inter, Moratti alza il piatto a 14 milioni, i giallorossi sono ben lungi dall’accettare e aspettano. E’ il 29 del mese scorso quando Chivu comunica ufficialmente di aver rifiutato la proposta dei blaugrana, in pista c’è solo l’Inter, quanto meno fino al 3 Luglio, giorno in cui arriva la maxi proposta del Real Madrid che per lui offre 18 milioni di euro. La Roma non ci pensa un attimo, offerta accettata, manca solo il sì del diretto interessato. Un sì che tarda ad arrivare anche se il giorno seguente, è il 4 Luglio, l’Inter comunica ufficialmente attraverso il proprio sito internet, di essersi ritirata dalla trattativa. 12 Luglio, dopo 7 ore di colloquio è rottura tra gli agenti del giocatore e il club giallorosso, Chivu parte per il ritiro e aspetta di andare in scadenza nel prossimo Giugno liberandosi a parametro zero. Situazione di stallo fino alle ultime ore dove sembra che qualcosa stia per riaprirsi, Chivu ha firmato: 15 milioni di euro alla Roma, cinque anni di contratto al giocatore.

lunedì 23 luglio 2007

JUVE, I SOLDI PER MEIRA

Se Ranieri vede la Juventus dietro alle prime 5 o 6 squadre della serie A è forse perché, al di là dei grandi acquisti fatti finora, manca ancora un centrale difensivo da affiancare ad Andrade. Il bilancio di mercato vede attualmente un passivo di oltre 30 milioni di euro, la rosa è fin troppo ampia, ma dietro serve comunque un innesto. Prima di procedere però bisogna sfoltire, cedere o girare in prestito quei giocatori che non sono utili al progetto; è già successo con le rescissioni di contratto di Tacchinardi e Giannichedda, sui cui contratti la Juve ha preferito risparmiare da subito l’ingaggio anziché avviare trattative per cederli, manca ancora molto prima di poter sferrare l’ultimo attacco. L’obiettivo è uno, Fernando Meira dello Stoccarda; 29enne, nazionale portoghese ove per altro forma una coppia già affiatata proprio col bianconero Andrade, può trovare spazio a Torino solo a determinate condizioni. Bisogna cedere Legrottaglie, dato per vicino prima all’Atalanta, poi alla Sampdoria, ora al Besiktas, Zalayeta, relegato ormai a quinta punta del reparto d’attacco di una squadra che avrà solo il campionato come obiettivo, e Blasi, chiuso in mezzo al campo dalla coppia Tiago-Almiron. Da queste tre cessioni dovrebbero arrivare i nove milioni e mezzo necessari per acquistare Meira; in caso contrario il bilancio bianconero sarebbe sin troppo in rosso.

venerdì 20 luglio 2007

CHIVU, OFFERTA FINALE

E’ ufficiale o quasi, la trattativa per Christian Chivu è riaperta. La notizia di un’imminente offerta dell’Inter ha rinfrancato il giocatore che, stanco di ritrovarsi prigioniero di un contratto cui non vuol far più fede, ha ritrovato il sorriso. La Roma gli aveva proposto un rinnovo contrattuale ma la volontà del rumeno e soprattutto l’ostilità dell’ambiente nei suoi confronti hanno avuto un ruolo determinante. O Inter o niente, aveva fatto sapere, con conseguente scadenza di contratto nel prossimo Giugno e la libertà di muoversi a parametro zero nell’Estate del 2008. Mancini però ha insistito per averlo subito ed è riuscito a convincere Moratti che, dopo il primo rifiuto romano, aveva cominciato a storcere un po’ il naso; niente a che vedere con la super offerta del Real Madrid da 18 milioni di euro che la Roma aveva già accettato, la proposta nerazzurra è di 14 milioni cash. Un passo avanti rispetto a quella che prevedeva l’inserimento di contropartite tecniche come Obinna, ma comunque lontana da quella auspicata dal club giallorosso. Poco importa, la famiglia Sensi è alle corde: prendere o lasciare ha fatto sapere l’Inter, l’epilogo della vicenda è uno soltanto.

martedì 12 giugno 2007

TREZEGUET, PARLA LA PROCURATRICE

Lui è in vacanza, lontano dalle polemiche, lontano dalla società. Non l’ha mandata a dire David Trezeguet dopo la rete allo Spezia, un gesto plateale giusto per ricordare chi è e cos’ha fatto per la maglia bianconera, quello che forse i dirigenti bianconeri si sono dimenticati. Il francese percepisce 4 milioni e mezzo all’anno fino al prossimo Giugno, dopo le 15 reti in serie B è arrivata una proposta di rinnovo ritenuta da lui stesso e dal suo staff ridicola, ricordiamo che si parla di 3 milioni a stagione e una decurtazione dell’ingaggio pari a circa il 33%, tanto da farlo decidere di non prolungare. Col padre procuratore che rimane nel silenzio ci ha pensato la sua amica manager Patrizia Pighini a puntualizzare la situazione e i dettagli: David vuole restare ha detto, non credo che Buffon o Del Piero abbiano concesso sconti nei loro rinnovi. Una frecciata diretta alla società, indiretta agli amici compagni. L’attaccante francese non si sente inferiore a loro e vuole essere trattato alla stessa maniera; in caso contrario sarà libero di trattare con chi vorrà dal prossimo Gennaio liberandosi a parametro zero nella prossima Estate. Un rischio che la Juventus non può permettersi di correre in questo momento, tenere un giocatore scontento per tutto l’anno prossimo perdendo poi di fatto un patrimonio della società al termine della stagione non va affatto bene. David lo sa e si gioca le sue carte, senza guardare in faccia a nessuno.

lunedì 11 giugno 2007

MERCATO, E' ANCORA DERBY

Entrambe hanno in rosa una bella gatta da pelare, entrambe sono alla ricerca di un attaccante che possa far fare loro l’ennesimo salto di qualità. E’ ancora derby tra Milan e Inter, ma durante questa Estate il rettangolo di gioco verrà sostituito dagli intrecci di mercato. Suazo è il primo obiettivo nerazzurro, manca solo l’accordo economico tra le due società ma l’Inter ha già in mano il sì del giocatore, si dovrebbe chiudere in un paio di giorni col Cagliari che accetterà i 6 milioni offerti dal club di Via Durini oltre a due contropartite tecniche. Il Milan cerca di chiudere quanto prima con Eto’o aspettando la fine della Liga, se i catalani non dovessero spuntarla sul Real Madrid le probabilità che il camerunese raggiunga Milano aumenteranno notevolmente; su di lui però ci sono anche le attenzioni dell’Inter. Il lavoro degli operatori di mercato nerazzurri però sembra più quello di un semplice disturbo della trattativa piuttosto che sintomatico di un interesse vero e proprio. Dovessero fallire i rossoneri si butterebbero su Drogba, ma anche la strada che porta all’ivoriano sembra in salita; il Chelsea chiede 30milioni per lui. Sempre più difficile un ritorno di Shevchenko a Milano, sempre più probabile un arrivo di Henry a Barcellona, si aprono sottili strade per David Trezeguet coi rossoneri in vantaggio, se Gilardino dovesse veramente approdare a Torino alla corte di Ranieri diverrebbe quasi inevitabile l’ipotesi di uno scambio. Attenzione però, l’Inter non starà a guardare, il francese piace a Mancini ed è pronta un’offerta in contanti da formulare alla Juventus.

venerdì 8 giugno 2007

INTER, IL PUNTO SUL MERCATO

Quattro i punti cardine del mercato nerazzurro di questa Estate con l’Inter che parte da una posizione privilegiata dettata dal fatto che la squadra non ha bisogno di grandi ritocchi ma di piccoli innesti per migliorare una rosa già di per sé competitiva. L’operazione Chivu è sicuramente la più importante, la società di Via Durini ha già raggiunto un accordo direttamente col giocatore, accordo che ha indispettito la Roma e che ha creato una grossa frizione tra i due club. La dirigenza giallorossa ha deciso di puntare i piedi, 20 milioni cash o non se ne fa nulla, con la contropartita tecnica Pizarro, gradita fino a pochi giorni fa, non più desiderata; ricordiamo che il cileno è in comproprietà tra i due club. Problema, l’Inter non gioca al rialzo, anzi. Ha tutta l’intenzione di prendere tempo e aspettare il più possibile per non dare alla Roma quel contante necessario per fare mercato durante l’Estate; l’accordo col giocatore è una certezza, arriverà a Milano, ma non lo farà subito. Più passeranno i giorni e le settimane più i capitolini dovranno abbassare le richieste e le pretese se non vorranno essere tagliati fuori dal calciomercato, questo l’Inter lo sa e prende tempo. A 15 milioni si dovrebbe chiudere, magari nel giro di una ventina di giorni con Pizarro, la cui comproprietà viene valutata intorno ai 6 milioni, ceduto a titolo definitivo ai giallorossi oltre a 9 milioni cash. Capitolo Suazo, situazione analoga. Il Cagliari vuole 14 milioni in contanti, l’Inter ne offre 6 oltre a 2 contropartite tecniche, prima i sardi accetteranno meglio sarà per il loro mercato; l’honduregno, e questa è praticamente una certezza, arriverà a Milano per sostituire quell’Alvaro Recoba sempre alla ricerca di una squadra che voglia puntare su di lui. Importante sottolineare come le due operazioni principali del mercato interista costeranno alla società solo 15 milioni di euro nel loro insieme, contropartite tecniche escluse. La questione Figo è ancora da valutare, il portoghese ha carta bianca per decidere sul suo futuro con le previsioni che restano ottimistiche; in caso negativo però è già pronta la caccia al sostituto individuato in quel Mauro German Camoranesi che a Torino sembra non voglia più stare, ma con la scommessa Pato pronta a stimolare le fantasie dei tifosi più esigenti e lungimiranti, il brasiliano ha una clausola rescissoria di soli, e si fa per dire, 15 milioni. Chiudiamo con Adriano, la società sta cercando di piazzarlo altrove ma è difficile trovare compratori disposti a scommettere su un giocatore sin troppo deprezzato nell’ultimo periodo, l’alternativa sarebbe comunque già pronta: quell’Antonio Cassano che dopo la disastrosa avventura spagnola in Italia tornerebbe anche a nuoto.

martedì 5 giugno 2007

COME VOLEVASI DIMOSTRARE... GILARDINO ALLA JUVENTUS

Le recenti dichiarazioni di Adriano Galliani hanno delineato chiaramente la strategia rossonera, porte aperte alla partenza di Gilardino se il giocatore è in grado di far presentare un’offerta da parte di un altro club di 24mln. Le sue dichiarazioni non sono piaciute, ecco allora partire la controffensiva: si punta dritti su Samuel Eto’o per sostituire il ragazzo di Biella, ma il rischio che si tratti di una pista per deviare le attenzioni della stampa e dei tifosi è alto. Il Milan nel suo passato ci ha abituati a molti nomi a sorpresa, lontani dalle luci della ribalta fino al momento dell’acquisto ufficiale, ecco perché se si vuole andare a scandagliare il mercato attaccanti in quest’ottica gli obiettivi possono diventare altri. Da quel Didier Drogba che verrebbe via dal Chelsea senza grandi patemi d’animo, ma con un cartellino da 30mln di euro, per finire con David Trezeguet, dato per partente da Torino, accostato spesso al Milan nei mesi scorsi e con un contratto in scadenza nel Giugno del 2008. Se, come pare, Gilardino vestirà la maglia bianconera nella prossima stagione, ecco che l’ipotesi di uno scambio tra i due potrebbe giovare a entrambe le società. Se poi, nell’intricato asse Torino-Milano, vogliamo far rientrare anche le trattative per Buffon ecco che il mistero si infittisce, o meglio, si schiarisce. I rapporti tra i due club sono tornati ad un buon livello, qualcosa bolle in pentola.

sabato 14 aprile 2007

MARADONA, UN UOMO DISTRUTTO

Che Maradona continui ad entrare e uscire dagli ospedali e dalle cliniche private in preda a depressione o problemi fisici non è più una notizia, che la sua situazione personale sia vicina ad un crollo sotto ogni profilo desta invece preoccupazione. Attenzione però, perché questa volta è diversa dalle precedenti. Lo dice il suo medico personale, che il Pibe aveva licenziato nei giorni scorsi salvo poi riassumerlo dopo poche ore, lo dice il direttore della clinica privata in cui Maradona è ricoverato. Dopo l’epatite da intossicazione alcolica, dopo il video choc reso pubblico nella giornata di ieri da un sito internet argentino in cui si vede Maradona steso su un letto a litigare con un telefono prima di recarsi in un casinò completamente ubriaco, arriva oggi il rischio pancreatite e il ricovero in sala rianimazione; il tutto, ed è importante sottolinearlo, nel giro di soli 15 giorni. Le parole di Cae, suo medico di fiducia da 31 anni, non lasciano spazio a dubbi: Diego è da recuperare sotto il profilo psicologico, perché in preda a forti depressioni e sbalzi d’umore, a deliri di onnipotenza che fanno capolino con la sua situazione fisica. Vuole andare a vedere il Boca quando non può alzarsi dal letto, vuole recuperare la situazione ma si espone a stress e rischi che la sua persona non può sostenere. In Argentina dicono che Dio gli stia tendendo la mano per l’ultima volta, se non si rialza subito rischia di fare una fine molto, molto brutta.

mercoledì 4 aprile 2007

TUTTI I PROBLEMI DEL MILAN

Basta guardare in faccia il Presidente per capire che aria tira in casa Milan, il volto cupo al termine della partita col Bayern Monaco lascia intendere tutto, senza fraintendimenti. Basta guardare la squadra da fuori per capire che sono molte le cose che non vanno, Berlusconi lo sa e non lo manda a dire per interposta persona: le molte occasioni da rete create fanno capolino coi troppi errori sotto porta, il parziale favorevole con la squadra in vantaggio per ben due volte si scontra con la realtà del 2-2 finale; il Presidente aveva chiesto di addormentare il gioco una volta avanti col risultato, cosa che non è mai accaduta. Colpa di Ancelotti? Forse, quanto meno in parte. A lui vengono imputati i cambi tardivi a partita in corso, la scelta di utilizzare un modulo forse troppo poco spregiudicato per una squadra che deve vincere imponendo il proprio gioco e divertendo i tifosi com’è nello stile berlusconiano. Ancelotti continua a volersi affidare a Clarence Seedorf anche quando l’olandese attraversa un periodo non al top della forma, lascia Inzaghi in panchina a oltranza anche quando bisogna premere sull’acceleratore. Spazio a Gourcuff dicevano in molti, ma anche il giovane francese non è riuscito a imporsi a dovere né nell’arco dell’intera stagione né tanto meno nel match di ieri. Il rientro di Nesta ha ridato un po’ di smalto alla difesa, ma una volta di più urge un riciclo di uomini. Come non bastasse, prima del ritorno di Monaco dove servirà la classica impresa, sabato arriva l’Empoli a San Siro; in queste condizioni psicofisiche, con la testa in Germania e i muscoli più appesantiti di quelli dei rivali, la truppa di Gigi Cagni sembra davvero una corazzata insormontabile. Il Milan non può fallire nessuna delle due gare, o si rischierebbe veramente di andare incontro ad uno psicodramma rossonero.

lunedì 26 marzo 2007

IL DECLINO DI ADRIANO

Fiorentina e Parma lo hanno forgiato, l’Inter lo avrebbe dovuto rendere grande, e invece… E invece Adriano è passato dall’essere imperatore del calcio italiano, e per un breve periodo anche mondiale, al primo estromesso in casa nerazzurra. Divide et impera, diceva qualche grande politico del passato, oggi Adriano divide e basta. Ha diviso i tifosi lasciando da una parte chi voleva fare cassa quando il suo cartellino era quello più costoso di tutti e dall’altra chi voleva puntare forte su quel ragazzo venuto dalle favelas che aveva la rabbia e la voglia di vincere di chi stava diventando grande e avrebbe potuto regnare sul calcio per lungo tempo. Già, il suo cartellino, nel Gennaio del 2004 valeva 43 milioni di euro, Adriano aveva 22 anni ed era reduce da un anno e mezzo a Parma semplicemente devastante; Moratti, una volta che l’aveva fatto rientrare alla base, coccolava il suo campione che lo ripagava a suon di reti. Tante, talmente tante da far slittare il suo cartellino fino alla cifra record di 100milioni di euro. Era un altro mercato, è vero, ma lui, che nel frattempo aveva vinto una Coppa America con la nazionale da capocannoniere con 7 reti e una Confederations Cup nella quale era stato eletto miglior giocatore, era il migliore al mondo, o meglio, quello che aveva ancora più margini di miglioramento. Lo voleva il Manchester United, il Real Madrid, tutte le migliori squadre d’Europa se lo contendevano e lui, contestato più per la sua vita privata che per la prestazioni in campo, entra in una fase di declino nel Dicembre 2005 quando, in una gara di campionato con l’Empoli, rimedia una botta alla testa che lo lascia a terra senza conoscenza per qualche secondo; la paura per qualcosa di grave passa subito, ma al rientro non è più lo stesso. Passano quasi 200 giorni senza reti, il valore del suo cartellino va in picchiata; quando si sblocca, con l’inizio di quest’anno, sembra essere tornato quello di prima: 4 gol in 5 partite, i problemi personali sono alle spalle, l’Imperatore è tornato. Un impero che dura poco però, acquistabile oggi per 6 milioni di euro.

lunedì 19 marzo 2007

ADRIANO, RISSA ALL'HOLLYWOOD

Saranno stati i due assist di Ascoli a ridargli il sorriso, sarà stato il fatto che fino a ieri pomeriggio il suo momento era tutto meno che positivo, fatto sta che ieri sera ha voluto festeggiare l’inversione di rotta. Di ritorno dalla trasferta con la squadra ha preso come sempre un tavolo nel privè dell’Hollywood, gli amici di sempre, personaggi più o meno noti del mondo dello sport e dello spettacolo, e al centro lui: Adriano. Bisognava festeggiare il ritorno ad alti livelli, la riappacificazione con Mancini e con la squadra: champagne per tutti, il miglior champagne per tutti. 12 bottiglie di Crystal, a 500 euro l’una, per una festa lontana da occhi indiscreti. Il brasiliano beve, gli amici lo seguono a ruota e qualcuno alza un po’ troppo il gomito; ma è domenica sera, il prossimo turno di campionato è lontano, sono tutti amici, non si corre nessun rischio. All’interno del privè hollywoddiano ci sono anche alcuni giocatori di basket, tutti di colore, tutti conoscenti dell’attaccante nerazzurro; si uniscono anche loro alla festa senza essere invitati, qualcuno gioca nella squadra di Milano, qualcun altro in quella di Varese. Uno di questi continua a riempire il suo bicchiere con quello champagne che Adriano voleva offrire a sé stesso e agli amici più stretti, viene richiamato all’ordine. Sono proprio gli amici del brasiliano a risentirsi, a sottolineare il fatto che è meglio evitare di continuare a riempire quel bicchiere che non è suo; il cestista fa il risentito, insulta il nerazzurro colpevole di offrirgli troppo poco da bere e ne esce una colluttazione che coinvolge 20 persone oltre a tutta la security del locale. Sono quasi le 4 del mattino, volano calci, pugni, schiaffi e persino qualche sputo prima che i due gruppi vengano divisi: i giocatori di basket da una parte, Adri and friends dall’altra. E’ tardi, meglio andare a dormire, domani si gioca un’amichevole di beneficenza.

venerdì 16 marzo 2007

CIAO NAZZA, MI MANCHERAI

"Naz c'è! Fammi chiamare dal Mister!"

Questo è stato l'ultimo messaggio che mi hai mandato, era l'8 Marzo scorso, 07.25 del mattino; ti avevo chiesto se potevi venire a giocare con noi perchè ci mancava il portiere, non sapevi se riuscivi a liberarti dagli impegni di lavoro, dovevi farmi sapere. Giocavamo contro la seconda in classifica, con te in porta saremmo potuti arrivare ad un solo punto di distacco, avevo bisogno di un tuo grande favore anche se non giocavi da tanto, forse troppo tempo.


Ci sentivamo ogni settimana, mi chiamavi sempre il giovedì sera attorno alle 21.30 perchè sapevi che era uno dei pochi momenti in cui ero sicuramente libero; due parole, il resoconto su come andavano le cose con la Kika che la menava perchè chiamavi sempre nell'unico momento in cui eravamo insieme, poi via, entrambi immersi nelle proprie faccende, ma pur sempre amici, pur sempre legati. Non c'era bisogno di vedersi sempre.


Quel giorno, dopo la partita insieme vinta per 3-1, siamo andati fuori a cena: eravamo in 7, ma io e te stavamo uno di fianco all'altro, lì nell'angolo; ci siamo presi una mezz'ora per parlare dei fatti nostri. La mia pagella in campo ("Tonno 6 perchè me lo ricordavo più forte..."), la tua casa nuova, il tuo nuovo lavoro, il tuo rapporto con Roberta, i miei progressi in tv, la mia vita con Kika; mi sono sempre sentito a mio agio con te, sapevo che mi capivi nel profondo, senza bisogno di fraintendimenti.


Mi rimbalza sempre nella mente questa domanda: "Come ti vedi a 40 anni?" questo ti avevo chiesto alle 2 di notte mezz'ora prima di salutarci. Tu, con la tua naturalezza, mi hai risposto a modo tuo, partendo come sempre dal mio nome: "Tonno! Devo pensare a Roby! Potevo andare in Microsoft, hai ragione, ma qui ho un contratto che mi dà una sicurezza. Non so come sarò a 40 anni, ma so che quel che sto facendo è giusto così...".


Ci guardammo negli occhi, sorridendoci a vicenda, non c'era bisogno di altre parole. Erano già passate un po' di settimane da quando non stavamo insieme così a lungo, dal giorno di Milan-Torino, allo stadio insieme in tribuna stampa. Ricordo ancora la tua faccia felice in mezzo a tutta quella gente "famosa".


"Grande Tonno!" mi ripetevi continuamente.


"Bella Tonno in prima serata col Milan" mi scrissi il 3 Marzo scorso, al mio esordio ufficiale a TeleLombardia. E di fronte al mio "Grazie, sono contento" di risposta mi dissi "Sono contento anch'io, ti meriti tutto. Grande". Conservo ancora questi due messaggi, ti giuro che non li cancellerò mai.


Mi sento in colpa per quel che ti è successo, lo sai, e, anche se il mondo mi dice che non c'entro nulla, sento di essere in debito con te; un debito che prima o poi, in qualche modo, ripagherò. Forse se non ti avessi chiamato, forse se fossi rimasto tranquillo facendo altro, non saresti entrato in coma alle 5 di notte di quella maledetta mattina, solo due ore dopo il mio ultimo saluto. Ci lasciammo con un sorriso, una stretta di mano (come fanno i grandi signori che si stimano) e con queste parole: "Ci sentiamo nei prossimi giorni. Tanto io e te ci sentiamo sempre...".


Ora che sei lassù, ora che sei in cielo, voglio continuare a sentirti, non voglio dimenticarti, non posso dimenticarti. Perdonami, non volevo.

giovedì 15 marzo 2007

LA NUOVA JUVENTUS

105 milioni di ricapitalizzazione, 45 milioni di euro pronti per muoversi sul mercato estivo. Mossa dopo mossa ecco tutti i passi che la Vecchia Signora potrebbe fare per arrivare a mantenere le promesse espresse dalla proprietà nella giornata di ieri. Il nodo cruciale è Gigi Buffon, la sua cessione anziché venire utilizzata per fare ulteriore cassa, potrebbe passare da Milano e concludersi in un clamoroso scambio col Milan: Dida e Gilardino a Torino, Buffon in rossonero. Fantacalcio? Tutt’altro, le voci che danno Gilardino in bianconero nella prossima stagione si fanno sempre più insistenti col passare delle ore, se così dovesse essere il Milan avrebbe una sola richiesta da fare alla Juventus: il numero 1 della nazionale. Una cessione che verrebbe sicuramente mal digerita da gran parte della tifoseria, ma per far tornare il sorriso a tutti i supporter basterebbe fare il nome di Steven Gerrard, uno che darebbe quantità e qualità in mezzo al campo e che insieme a Gilberto Silva potrebbe completare il reparto mediano con le soluzioni fatte in casa di Marchionni e Nedved per agire sugli esterni. Davanti, dando per certo l’addio di Trezeguet, il reparto potrebbe venire completato da Miroslav Klose, uno che piace molto ad Alessio Secco. Per quanto riguarda la linea arretrata, visti gli inserimenti del duttile Grygera e di Salihamidzic, uno che potrebbe giocare anche a metà campo, mancherebbero solo due centrali di livello; ma se uno di questi, per quanto additato come traditore, si chiamasse Fabio Cannavaro allora tutto prenderebbe una piega diversa…

martedì 27 febbraio 2007

LO STRANO CASO DEL DOTT. LAPO E DEL TRANS PATRIZIA

Ci ho lavorato tutto il giorno e continuerò a farlo fino a che non arriverò ad una conclusione. La domanda è: chi ha incastrato Lapo? Le sue recenti dichiarazioni al New York Post suonano strane: "Come si spiega che al mio arrivo all'ospedale c'era già un fotografo pronto ad aspettarmi?"; l'allusione che l'autore dell'intervista fa è diretta a Luciano Moggi, ma non viene riportato alcun virgolettato. Moggi voleva incastrare Lapo? Se sì perchè farlo in questo modo? Qualcosa non torna... Che fine hanno fatto le foto? Cerco Lapo attraverso il suo ufficio stampa, mi dicono che è disponibile per un'intervista ma è impegnato al Warner Center con Henry Kissinger, premio Nobel per la pace e storico segretario di stato americano sotto la presidenza Nixon; devo guardare altrove. Cerco il trans. Chiamo la redazione di Studio Aperto, non mi vogliono aiutare, il Corriere della Sera, stessa solfa, il settimanale "Chi", ma sono in chiusura di numero e non hanno tempo per me; non demordo comunque e trovo il contatto. Mi risponde con disponibilità, ma non può parlare in maniera ufficiale perchè ha l'esclusiva (retribuita) con un famoso settimanale che pubblicherà uno speciale nei prossimi giorni; "Lapo mi ha stancato" è tutto quel che gli cavo fuori. Resta da cercare il fotografo, ma nessuno sa chi sia nè che faccia abbia. E' Patrizia a darmi direttamente il numero, è lui a raccontarmi tutti i dettagli della vicenda: "Moggi non c'entra nulla, sapevo da mesi quel che faceva Lapo. Ho saputo prima io dell'ambulanza che era stato male". Che fine hanno fatto le foto? "Non posso rispondere, ma erano impubblicabili". Ora ho capito tutto, domani parlo con Lapo e chiudo il cerchio.

lunedì 26 febbraio 2007

LO SPOGLIARELLO DI RONALDINHO

Ha risposto a modo suo a tutte le critiche dell'ultima settimana, con uno slalom tra i difensorbirilli dell'Atletico Bilbao e una traversa che grida vendetta; uno spogliarello a fine partita, un messaggio chiaro a tutti quanti l'avevano messo sulla croce per le sue prestazioni. "Poco conta il peso - ha detto El Gaucho a fine partita - conta quel che uno fa nel rettangolo di gioco; chi mi ha criticato ultimamente si faccia un esame di coscienza". Per la cronaca, Ronaldinho è già a quota 15 gol in campionato, gol che vanno a fare il paio con le giocate che "valgono il prezzo del biglietto" messe in scena in ogni match. Così, mentre a Barcellona si mangiano le mani per un rapporto che ormai si è deteriorato, a Milano, sponda rossonera, si continua a sognare: oltre a quelle su Dinho si infittiscono le voci in merito ad uno scambio Gilardino-Buffon con la Juventus, voci che andrebbero a confermare quanto abbiamo già detto nei post precedenti.

venerdì 23 febbraio 2007

ORA E' GORDO ANCHE RONALDINHO


Ecco la conferma di quanto detto nel post precedente: Ronaldinho è ciccione. Nella foto a fianco si può notare chiaramente la differenza tra prima, addominali scolpiti, e dopo, ossia adesso, con Ronaldinho in versione Ronaldo spagnolo. La foto è stata scattata al termine del match di coppa col Liverpool, quando il Gaucho è andata a scambiare la maglia con Kuyt; i giornali iberici si sono già scatenati attaccando pesantemente il giocatore brasiliano che sembra essere ormai lontano dai fasti del passato. Si parla di un aumento di peso variabile tra i 3 e i 7 chili rispetto a tre anni fa, se così fosse potrebbero essere contenti i tifosi rossoneri: se tutti i gordi che arrivano sono come Ronaldo...ben venga la ciccia!

mercoledì 21 febbraio 2007

CIAO GILA

E' una voce che circola da una ventina di giorni, non l'avevo ancora pubblicata solo perchè volevo recuperare qualche info in più, ma ora mi sembra pressochè certa: Gilardino sarà il nuovo attaccante della Juventus dalla prossima Estate. Al Milan, è innegabile, non si è ambientato come tutti si aspettavano e la Juventus che torna in serie A potrebbe essere l'ambiente giusto per farlo tornare ad altissimi livelli. Se, come penso, verrà sostituito da Ronaldinho, i tifosi rossoneri se ne faranno una ragione in men che non si dica...

martedì 20 febbraio 2007

CAPELLO E LIPPI

Capello rischia, e non è una novità dell'ultima ora. Pare che si sia già dimesso nella giornata di ieri, dimissioni rientrate in serata perchè stasera si gioca l'ottavo di finale contro il Bayern Monaco. Qualcuno dice che a prescindere dal risultato sia già tutto scritto, ed io concordo, anche se non condivido. Il Real Madrid è a soli 4 punti dal Barcellona capolista, credo che si possa lasciare al tecnico friulano quanto meno il beneficio del dubbio. Non vanno meglio le cose a Milano, non ne parla nessuno ma Ancelotti non gode più della fiducia della società tanto che sarà Marcello Lippi il tecnico del Milan nella prossima stagione. Accetto scommesse.

martedì 13 febbraio 2007

ROMA VS MILANO 1-0

Samuel Eto'o ha sparato a zero su Rijkaard e su Ronaldinho, la convivenza a tre non può più andare avanti e inevitabilmente uno tra il brasiliano e il camerunense farà le valigie la prossima Estate. Pare che su entrambi ci sia il Milan, ma le notizie non vengono ancora confermate da trattative ufficiali o presunte tali. Il prefetto Serra ha stabilito che la gara di Champions League di martedì della Roma verrà giocata in serale alle 20.45, ancora da definire invece l'orario, e forse anche il luogo di Inter-Valencia. Ora, al di là dei campanilismi, ma era San Siro o l'Olimpico dove la gente ha voltato le spalle al campo fischiando durante il minuto di silenzio? E' a Milano o a Roma dove non si possono giocare i derby in notturna perchè non può venire garantito l'ordine pubblico? Certe cose, veramente, sono inspiegabili; o meglio, si spiegano da sole...

lunedì 12 febbraio 2007

QUEI FISCHI ROMANI...

L'Inter vince, aiutata ancora una volta dagli arbitri (gli interisti riguardino nell'ordine la trattenuta di Adriano su Moro in occasione del primo, bellissimo, gol + il fallo di mano di Crespo sulla rete del raddoppio, anche qui con un Sicignano d'annata + il volo di Cordoba, sembrava colpito da una pallottola sparata dagli spalti, con Pellissier lanciato a rete), il Milan presenta un Ronaldo che, al di là dei proclami dei giornali, mi è sembrato ancora un po' appesantito, la Juve pareggia col Vicenza dopo esser passata in vantaggio per 2-0. Il calcio giocato non presenta grosse novità, il campionato è il solito, molta gente ormai lo segue solo per questioni fantacalcistiche, ma vorrei sottolineare i fischi di Roma durante il minuto di silenzio in memoria di Raciti. Sono stati solo un centinaio di tifosi, tutti per altro denunciati e riconosciuti cui è già stato affibiato un bel DASPO (Divieto di Assistere alle manifestazioni SPOrtive), subissati dagli appalusi del resto dello stadio che ne hanno coperto le atrocità; ma così non va. Il problema, lo sottolineo per l'ultima volta, non è calcistico, non è dei gruppi ultras, ma sociale; bisogna partire dalla base.

venerdì 9 febbraio 2007

SI GIOCA

Ormai è ufficiale, il campionato riprende con tutte le partite in contemporanea. A San Siro, e nel momento in cui scrivo è un'anteprima, entreranno solo gli abbonati perchè hanno installato in tempo i 28 tornelli richiesti per non giocare completamente a porte chiuse. Non ci fossero riusciti lo stadio non sarebbe stato a norma, sai che differenza... Il Presidente Franza del Messina ha chiesto, unitamente a Pulvirenti (quello del Catania) il rinvio della partita per motivi di ordine pubblico, i tifosi del Brescia hanno detto basta al tifo organizzato, strada che sembra essere percorsa anche da quelli del Torino. Se la Maratona dovesse perdere le coreografie, il calore, l'entusiasmo della gente che ha da sempre contraddistinto la squadra granata sarebbe una grave perdita. Insomma, si va avanti nonostante tutto, ma mi sembra che si stia facendo un po' il passo del gambero; spero di essere smentito dai fatti.

giovedì 8 febbraio 2007

MA COSA STANNO FACENDO?

Faccio la parte dell'ignorante e mi chiedo: "Qual è la cosa giusta?". Il Governo decide che si riparte: la metà degli stadi a porte chiuse, per gli altri tutto normale; ok, qualche legge inasprita in più, ma non credo che a Palermo o a Messina cambi molto rispetto a prima, chi voleva fare casino lo farà ancora mentre chi voleva vedere la partita riuscirà a vederla come prima correndo gli stessi rischi di prima. Encomiabile Zamparini, che ha deciso di far entrare le famiglie in curva a 1 euro, questa è una delle strade che si posso percorrere. A parte qualche pecora nera qua e là i Presidenti si schierano contro questo provvedimento comunque, minacciano scioperi già dal prossimo turno di campionato, dicono che non cambierà nulla. Ma la massaia della bassa lodigiana o l'operaio che lavora 8 ore e che di leggi capisce poco o nulla che messaggio riceve quando torna a casa la sera? C'è solo un gran casino, come al solito purtroppo.

mercoledì 7 febbraio 2007

COME SI RIPARTE?

Negli ultimi giorni si susseguono consigli dei ministri, dichiarazioni di politici, di Presidenti, di giornalisti, di tutti quelli che vogliono parlare. Io sinceramente non so cosa sia giusto, il mio lato umano dice di fermarsi, di ripartire solo con regole giuste, con leggi severe che puniscano i colpevoli; ma quando ci penso lo ritengo un po' utopistico, non è possibile fermare una macchina come il calcio, paradossalmente si potrebbero creare più danni di quanti non ne siano già stati fatti e alla fin fine pagherebbero in troppi. Spero in un intervento del Governo in maniera seria, con leggi dure ma anche con fondi per la ristrutturazione degli stadi, per la sicurezza delle famiglie, per qualunque cosa per cui la nostra coscienza ci dice che "è giusto far così". Ne abbiamo parlato anche al tg di ieri, ma il tempo è volato e non siamo arrivati a una conclusione degna di tale nome. Spero ci riesca qualcun altro...

domenica 4 febbraio 2007

POVERO CALCIO

Sono sempre pacato nei modi e nei termini, ma quei bast... che vanno allo stadio a far casino non si possono bruciare?
Certe volte mi verrebbe voglia di non usare mezze misure, chi sta in mezzo a quel casino ci sta SOLO perchè ci vuole stare. E siccome viviamo in una società che si presume civile e con un ordinamento che dovrebbe mantenere l'ordine, rispettiamo le regole. Partite a porte chiuse e processi per direttissima per chiunque si pensi anche solo lontanamente coinvolto. Così allo stadio ci vanno solo i giornalisti mentre certe persone non si ritrovano più solo contro la polizia ma anche contro i tifosi normali che per colpa loro non possono entrare. Ma lasciate lo sport agli sportivi!

venerdì 19 gennaio 2007

GERARCHIE ATTACCANTI



Ho avuto una querelle in diretta con Furio Fedele, sosteneva che nelle gerarchie di Ancelotti Inzaghi fosse davanti a Oliveira. Io ho detto che non la vedevo così, cosa che ha diviso lo studio. Per fortuna che la mia opinione è stata suffragata da quella di Aldo Serena, se no pur avendo ragione finivo col farci una figura di m...

giovedì 18 gennaio 2007

GROSSE NOVITA'

E' il mio primo post nel nuovo blog, ho deciso di eliminare totalmente quello vecchio per dare un calcio al passato.
Ricomincio a scrivere perchè ho, o forse sarebbe meglio dire potrei avere, importantissime novità per quanto riguarda la mia futura situazione lavorativa (qualcosa di diverso da Antenna3 che comunque non lascio); mi piacerebbe tenere una sorta di diario personale liberamente consultabile da tutti. Per ora non posso anticipare nulla, con qualcuno ne ho già parlato di persona, qualcun altro potrà seguire l'evolversi della vicenda su queste pagine.
Comunque sia.... BENVENUTI!