lunedì 19 aprile 2010

PRESSLEAGOPOLI

Dopo "1-2-3-Stella!" nasce il nuovo gioco della primavera 2010. Per la gioia degli sponsor e delle buone maniere..."9-10-TL!". Giocare è semplice, ma vi servono alcuni ingredienti importanti:
1- Un arbitro che durante la partita diventa incredibilmente sordo. Vanno bene anche quelli che si convertono ad altre religioni, rendendo così parole senza senso quelle che i comuni cristiani chiamano bestemmie e che vengono identificate come offese a Dio. In questo modo se dopo pochi minuti di gioco il tuo portiere, quello che salverà il risultato più volte, impreca contro i Santi del cielo, con la S maiuscola, potrai sempre rispondere: "Io sono per Allah, non ho sentito bestemmia". Il fatto che al secondo anello del Forum di Assago, dove stavano tenendo la Santa Messa, si siano fermati per dire il rosario e redimere la zona dai peccati è un dettaglio trascurabile.
2- Avere buoni rapporti coi vertici dell'organizzazione. Qui vi potete sbizzarrire: una cena al ristorante o un'uscita in compagnia possono andare bene, un passaggio sulla vostra emittente con nome e logo della Press League sarebbero però più graditi.
Collezionati gli ingredienti, una volta visti i referti ufficiali vidimati dal vostro arbitro ottomano e resi pubblici per tre giorni tre sul sito ufficiale dell'evento, potete fare pressioni affinchè vi aggiungano una rete sul risultato finale.
Qualcuno a TeleLombardia dice che ha segnato Bolognesi, vero rispondiamo noi. Perchè però se il referto, con tanto di X vidimate dall'arbitro ottomano, dice 9-5 dobbiamo improvvisamente ritrovarci sotto di 5 reti per un 10-5 finale non maturato sul campo? Ecco la lista dei marcatori tiellini: Russo x 4, Ruiu x 3, Porro, Gallo, Bolognesi. C'era anche un autogol di Currò, e farebbero 11. Eppure il referto ufficiale diceva 9.
Non è che forse la rete di Bolognesi, così come l'autogol di Currò, siano state assegnate ad altre persone? Perchè l'organizzazione deve cedere alle pressioni e ufficializzare, il martedì, un 10-5 non maturato sul campo? Ok l'arbitro ottomano, ok il gioco della primavera 2010, ma pressleagopoli no!

lunedì 5 aprile 2010

CIAO DON MOSCA

Non scrivo in questa pagina da due anni ormai, torno a farlo oggi perchè per me la scomparsa di Maurizio Mosca è qualcosa di più di un semplice lutto all'interno del mondo del giornalismo.


"Buongiorno Dott. Mosca..." così gli dissi il primo giorno di lavoro insieme, quando sedevo nella scrivania di fronte alla sua e muovevo i primi passi a livello televisivo. Mai dire Gol era lontano, prima di andare in onda (io neanche ci pensavo) c'era da rimboccarsi le maniche e fare tanta "cucina", come si dice in gergo. Non potevano affidarmi a maestro più grande in tal senso, uno che la tv la conosceva bene. Avevo superato il mio colloquio, dovevano presentarmi a lui.




IL PRIMO INCONTRO
"Buongiorno Dott. Mosca...." dissi timidamente.
"Ma ma... Dall'o! Chi è questo qui?!?" rispose rivolgendosi ad un collega, compagno di mille giornate, e sfuriate, passate al fianco di Don Maurizio.
"Come chi è?!? E' Alan Tonetti!" confermò Dall'o.
"E cosa vuoi?!?" mi disse guardandomi negli occhi.
"Mah - risposi io in discreto imbarazzo - sarei qui per lavorare con lei...".
"Ooooohhhh!!! - aggiunse toccandosi la fronte come se l'avessero ferito nello stile di "Ah, come gioca Del Piero" - Diamoci del tu, preparami subito un pezzo sulla crisi dell'Inter poi fammelo vedere. Dai - aggiunse digrignando i denti come faceva mille volte al giorno - muoviti, schiavo!". Sorridevo, era esattamente come l'avevo sempre visto in tv.

LA MIA PRIMA DOMANDA
"Maurizio, va bene così?" gli dissi porgendogli il foglio con la mia prima stesura di articolo.
"Coumeeeee?!?!?!?" mi rispose.
Non riuscivo a trattenere le risate, era il periodo del tormentone, quando lo prendevano in giro per questo suo modo di dire; pensavo lo facesse apposta in tv, mi sbagliavo.
"Il mio articolo sulla crisi dell'Inter...." sottolineai.
Lui lo prese, forse si mise a leggere la prima riga, forse, poi mi rispose secco: "Ma no no no! Cos'è questo schifo?!? Riscrivilo completamente, e non farmi più vedere questa merda!".

Oddio, cominciamo bene!!!

Su consiglio dei colleghi cambiai la prima riga e glielo riconsegnai identico in tutto il resto un quarto d'ora dopo. Lui mi fece i complimenti.
I miei aneddoti potrebbero andare avanti molto, magari lo farò nei prossimi giorni.

Don Mosca era così, prendere o lasciare.

Mercoledì andrò a portargli l'ultimo saluto. Mi mancherà.