sabato 14 aprile 2007

MARADONA, UN UOMO DISTRUTTO

Che Maradona continui ad entrare e uscire dagli ospedali e dalle cliniche private in preda a depressione o problemi fisici non è più una notizia, che la sua situazione personale sia vicina ad un crollo sotto ogni profilo desta invece preoccupazione. Attenzione però, perché questa volta è diversa dalle precedenti. Lo dice il suo medico personale, che il Pibe aveva licenziato nei giorni scorsi salvo poi riassumerlo dopo poche ore, lo dice il direttore della clinica privata in cui Maradona è ricoverato. Dopo l’epatite da intossicazione alcolica, dopo il video choc reso pubblico nella giornata di ieri da un sito internet argentino in cui si vede Maradona steso su un letto a litigare con un telefono prima di recarsi in un casinò completamente ubriaco, arriva oggi il rischio pancreatite e il ricovero in sala rianimazione; il tutto, ed è importante sottolinearlo, nel giro di soli 15 giorni. Le parole di Cae, suo medico di fiducia da 31 anni, non lasciano spazio a dubbi: Diego è da recuperare sotto il profilo psicologico, perché in preda a forti depressioni e sbalzi d’umore, a deliri di onnipotenza che fanno capolino con la sua situazione fisica. Vuole andare a vedere il Boca quando non può alzarsi dal letto, vuole recuperare la situazione ma si espone a stress e rischi che la sua persona non può sostenere. In Argentina dicono che Dio gli stia tendendo la mano per l’ultima volta, se non si rialza subito rischia di fare una fine molto, molto brutta.

mercoledì 4 aprile 2007

TUTTI I PROBLEMI DEL MILAN

Basta guardare in faccia il Presidente per capire che aria tira in casa Milan, il volto cupo al termine della partita col Bayern Monaco lascia intendere tutto, senza fraintendimenti. Basta guardare la squadra da fuori per capire che sono molte le cose che non vanno, Berlusconi lo sa e non lo manda a dire per interposta persona: le molte occasioni da rete create fanno capolino coi troppi errori sotto porta, il parziale favorevole con la squadra in vantaggio per ben due volte si scontra con la realtà del 2-2 finale; il Presidente aveva chiesto di addormentare il gioco una volta avanti col risultato, cosa che non è mai accaduta. Colpa di Ancelotti? Forse, quanto meno in parte. A lui vengono imputati i cambi tardivi a partita in corso, la scelta di utilizzare un modulo forse troppo poco spregiudicato per una squadra che deve vincere imponendo il proprio gioco e divertendo i tifosi com’è nello stile berlusconiano. Ancelotti continua a volersi affidare a Clarence Seedorf anche quando l’olandese attraversa un periodo non al top della forma, lascia Inzaghi in panchina a oltranza anche quando bisogna premere sull’acceleratore. Spazio a Gourcuff dicevano in molti, ma anche il giovane francese non è riuscito a imporsi a dovere né nell’arco dell’intera stagione né tanto meno nel match di ieri. Il rientro di Nesta ha ridato un po’ di smalto alla difesa, ma una volta di più urge un riciclo di uomini. Come non bastasse, prima del ritorno di Monaco dove servirà la classica impresa, sabato arriva l’Empoli a San Siro; in queste condizioni psicofisiche, con la testa in Germania e i muscoli più appesantiti di quelli dei rivali, la truppa di Gigi Cagni sembra davvero una corazzata insormontabile. Il Milan non può fallire nessuna delle due gare, o si rischierebbe veramente di andare incontro ad uno psicodramma rossonero.